lunedì, gennaio 30, 2006

Poetare notturno

Nella classico cazzeggio serale io lazza e zampa abbiamo deciso di scrivere un verso a testa di una poesia in rima baciata.. ed ecco cos'è saltato fuori in maniera del tutto casuale:

un infinito solvente

fantastca fu la visione di quel svanente infinito
che spingeva, strappava, entrava tra le pareti del finito
ah quale immagine, piena di terrore
che mi scuote dentro e strappa il mio cuore

quella di un vecchio che passeggiando la strada
passando le dita sulla sua barba rada
immaginado che un di quello sara il mio stato
e poi secco, in polvere, perduto, cremato

siffatta immagine m'affollava la mente
e mi figuravo come contro il destino un perdente
e pensando alla mia vita nella sua totale parvenza
mi prese una terribile sonnolenza

e in quell' istante sentti un fremito
senza motivo, senza causa, senza merito
e così la mia mente la verità accolse
ma fu molto poco quello che colse

1 Comments:

Blogger mambro said...

Nn capisci nulla. è una ripresa dell'inizio in cui c'è questo infinito, questo assoluto, questa verità che cerca di entrare nel finito (la mente umana). Alla fine in punto di morte si presenta davanti all'uomo questa verità che è però troppo grande per essere colta.

31/1/06 14:45  

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